A Napoli i Dialoghi sulle Mafie per conoscere i nuovi scenari della "globalizzazione mafiosa"
Nella splendida cornice del complesso di San Domenico Maggiore, in presenza di importanti relatori, si sta svolgendo una serie di convegni sul fenomeno mafioso. I Dialoghi hanno avuto inizio il 5 novembre con il ministro della giustizia Andrea Orlando e il cardinale Crescenzio Sepe che hanno affrontato la questione del rapporto dello Stato e della Chiesa rispetto alle mafie, a partire dalla presa di posizione di Papa Francesco. In effetti la recente scomunica da parte di Papa Bergoglio nei confronti dei mafiosi apre nuove prospettive nella lotta alle mafie e allo stesso tempo nuovi interrogativi: una netta posizione che in ogni caso rafforza anche l’azione repressiva dello Stato. Il 6 novembre i lavori hanno visto la partecipazione di don Luigi Ciotti fondatore dell’associazione Libera contro le mafie e di Franco Roberti, Procuratore nazionale antimafia, i quali hanno discusso sulle strategie sociali di contrasto alle mafie. La riflessione si è soffermata in particolare sull’esigenze di una rinnovata azione sociale e culturale dell’antimafia, a partire dalla previsione di nuove misure di riuso sociale dei patrimoni e dei beni sottratti alle criminalità. L’altra tematica affrontata, con l’intervento del magistrato Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, è stata quella del “sottile confine” tra corruzione e mafie.
L’ impegno delle mafie in attività legali ha determinato lo svilupparsi di una “zona grigia” , fatta di interessi tra mafia, politici ed imprenditori. Cantone ha spiegato come la figura del mafioso si è modificata nel tempo, perdendo il carattere di fenomeno meridionale e acquisendo sempre più le caratteristiche di un fenomeno economico esteso a tutta la penisola. Il confine tra economia legale ed economia illegale è diventato sempre più labile mentre la corruzione di politici ed amministratori diventa l’accesso privilegiato per l’ingresso delle mafie nel sistema Paese, quello che gli inglesi chiamano National economic system. Gli incontri continueranno fino a sabato 8 novembre. Venerdi 7 novembre alle 17.00 si parlerà di trattativa Stato-mafie con il magistrato Carlo Alemi e lo storico Salvatore Lupo.
Si continua alle ore 18.30 con i magistrati Filippo Beatrice e Corrado Lembo e con il Questore di Napoli Guido Marino, i quali aggiorneranno la platea sulla situazione odierna della lotta alla camorra in Campania. La giornata dell’8 novembre sarà caratterizzata da convegni a partire dalle ore 10.00, con il magistrato Nicola Gratteri e l’antropologo messicano Enzo Segre Malagoli che racconteranno le storie di narcotraffico internazionale ed in particolare il filo rosso che collega il fenomeno dei cartelli di droga messicani alle mafie nostrane, in particolare alla ‘ndrangheta. Si continua alle 11.30 con i magistrati Giuseppe Ayala e Lorenzo Guarnotta ed il regista Ruggero Cappuccio con un Dialogo in ricordo delle vittime delle mafie ed in particolare di Falcone e Borsellino che a distanza di vent’anni dalla loro morte rappresentano ancora oggi personaggi a cui ispirarsi per la battaglia alle mafie. Nel pomeriggio si prosegue con “La Spagna dei camorristi”, un focus sulla colonizzazione della camorra nella penisola iberica, sede di investimenti e traffici dei clan campani, al punto che la Costa del Sol è stata ribattezzata “Cosca” del Sol. Relatori dell’approfondimento saranno lo spagnolo Carlos Cadidanos Anton comandante della Guardia Civil settore antidroga, della magistrato della DDA di Napoli Marco Del Gaudio e del giornalista spagnolo Joan Queralt. Si conclude infine sabato 8 alle ore 18.30 con “Il peso delle mafie nell’economia e nella finanza“ con il magistrato Federico Cafiero De Raho, lo storico francesce Jacque de Saint Victor ed il giornalista Francesco Forgione.
Carmine Iovine
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