INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10450 presentata da VOZZA SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19930203
Al Ministro dell'interno. - Per conoscere - premesso che: la situazione
di illegalita' e corruzione nel comune di Gragnano, e' arrivata ormai a
livelli insostenibili; ultimamente con provvedimento della Procura per
reati che vanno dalla truffa aggravata, all'abuso d'ufficio, al falso
eccetera sono stati rinviati a giudizio ben 13 tra vecchi e nuovi
amministratori (tra cui l'ex Senatore Patriarca e l'attuale Presidente
della Provincia di Napoli Zagaroli), insieme ad alcuni imprenditori e
tecnici, in relazione alla costruzione di una scuola media realizzata in
localita' parco Imperiale (Gragnano); nella richiesta di rinvio a
giudizio si afferma che componenti della giunta municipale di Gragnano
in concorso con gli imprenditori Apreda, vincitori dell'appalto e soci
dell'ex senatore Patriarca (gia' sindaco di Gragnano e attuale
consigliere comunale) abusavano del loro ufficio in piu' atti e in
esecuzione di un disegno criminoso al fine di arrecare indebito
vantaggio patrimoniale agli Apreda e allo stesso Patriarca; su altri
episodi come quello relativo all'appalto per la costruzione di 96
alloggi (L. 219) per un importo di circa 11 miliardi, vi sarebbe ancora
un contenzioso aperto per 2 miliardi; l'appalto affidato al Consorzio
(COPI) Passarelli-IMEC (l'uno congiunto del Patriarca e l'altro socio,
cosi' come viene affermato nella richiesta di rinvio a giuduzio n.
14827/R/91), avrebbe visto lievitare enormemente i costi dell'intervento
da 7 a 11 miliardi con il ricorso ad un lodo arbitrale a cui ha fatto
riscontro l'assoluta inerzia difensiva del comune di Gragnano che ha
evidenziato in questo modo la volonta' di voler soccombere; risulta
inoltre che alcuni consiglieri sono incompatibili perche' in rapporti
d'affari con il comune quali costruttori, progettisti, nonche'
beneficiari di contributi previsti dalla legge n. 219, tutto cio' in
netto contrasto con quanto previsto dall'articolo 5 della legge n. 32
del 1992; il comune di Gragnano, come risulta chiaro da questi e da
altri episodi, e' stato male amministrato per anni con forte sperpero di
denaro pubblico determinando gia' da tempo il dissesto finanziario; la
citta' di Gragnano sta vivendo una crisi acutissima sul terreno
economico-sociale ed e' soffocata dal rapporto stretto che si e'
realizzato tra camorra e uomini politici locali -: se risultino in corso
altre inchieste da parte della Magistratura; perche' da tempo
amministratori e consiglieri, incompatibili in base all'articolo 5 della
legge n. 32 del 1992, non siano stati dichiarati decaduti; se non
ritenga, visto i fatti gia' noti per il positivo lavoro svolto dalla
Magistratura, e per i legami che sono emersi in altre inchieste come
quella relativa all'USL 35 tra esponenti politici di Gragnano e la
camorra (e' il caso dell'ex senatore Patriarca e dell'ex vice sindaco F.
Scignano, costretto alle dimissioni dal Consiglio comunale e
attualmente ancora latitante), che sussistano i motivi per sciogliere il
comune di Gragnano in base alla legge n. 221 del 22 luglio 1991.
(4-10450)
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