In www.giornaledelcilento.it del 26.06.2015
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Trasformare una presunta periferia del Cilento, in crocevia di
Europa. E’ la sfida che l’associazione Connect persegue mediante lo
scambio culturale giovanile 'To (be)lieve or not to (be)leave?'. Ben 35
ragazzi, in rappresentanza di cinque Paesi europei – Albania, Croazia,
Portogallo e Serbia, oltre all’Italia – si sono radunati a Rofrano per
sperimentare e condividere esperienze, azioni e soluzioni sul tema dello
sviluppo rurale. Un’iniziativa di dimensione europea, che realizza un
progetto vagliato dall’Agenzia nazionale giovani e finanziato
nell’ambito del programma “Erasmus+: Gioventù in Azione”. A partire dal
20 giugno, per dieci giorni, i giovani partecipanti sono chiamati a
condividere profondamente la vita della Comunità locale, osservandone le
peculiarità ed esaminandone punti di forza e di debolezza, al fine di
recepire fattori di crescita individuale e sociale.
Il programma formativo si articola in una sequenza di attività
interattive ispirate ai principi dell’educazione non formale. Si propone
di realizzare un apprendimento pratico (learning by doing) e condiviso,
diretto a alla riflessione e allo sviluppo di competenze sociali, al
fine di proporre soluzioni creative per lo sviluppo delle comunità
rurali, che culmineranno in uno spettacolo finale di teatro forum. La
performance teatrale, organizzata dagli stessi giovani stranieri e
locali, si svolgerà, nella serata di domenica 28 giugno, tra i
suggestivi scenari del borgo cilentano, a suggellare la
compartecipazione e lo scambio di esperienze emblematiche, coerenti con i
valori europei.
La tradizione inaugurata dal Comune, nel 2011, si rinnova,
rafforzandosi grazie all’azione dell’Associazione Connect, dinamica e
qualificata organizzazione con sede a Vasto, forte di una riconosciuta
levatura internazionale e di un articolato curriculum progettuale
nell’ambito delle politiche giovanili europee, arricchendosi di nuovi
contenuti riconducibili al teatro sociale. Si tratta, infatti, per il
Borgo cilentano del quarto scambio culturale giovanile. Un’esperienza
che si pone come un modello di sviluppo rurale. L’inclusione, la
cooperazione, la solidarietà, la coesione sociale rappresentano antidoti
formidabili avverso spopolamento, suscettibili di essere innescati e
consolidati a partire dalle risorse umane locali, attivando processi
virtuosi di crescita endogena.
«Siamo fieri che il progetto sia stato premiato. spiega Desiree
Pelliccia, 27 anni, presidentessa associazione Connect, project manager e
formatrice di teatro sociale - Esso declina in maniera originale i
nostri principi sociali, applicandosi ad una realtà complessa,
affascinante e volitiva qual è il Cilento interno. Lo scopo é praticare
sviluppo rurale, rappresentando i progetti e sogni dei giovani per il
proprio territorio, alimentando la discussione e la partecipazione della
comunità locale attraverso la tecnica del teatro forum, una forma
artistica tutta da scoprire, che mira a rendere attivo il pubblico, ad
inventare "spett-attori", per esplorare, mettere in scena, analizzare e
trasformare la realtà che essi stessi vivono. Per la buona riuscita
dell’iniziativa - ha concluso - si è rivelato importante il contributo
del Forum dei Giovani di Rofrano, partner attivo e convinto. Ringraziamo
di cuore il Presidente Cavallo e tutti i giovani di Rofrano, padroni di
casa. Ringraziamo anche il Comune che ha messo a disposizione della
nostra Associazione locali e attrezzature».
«Abbiamo riadattato l’adagio shakesperiano per porre al centro del
dibattito politico e civile nazionale, il tema delle aree interne e
dello spopolamento, sollecitando una mobilitazione che conti sul
protagonismo dei giovani e su uno spirito open mind. - ha detto Toni
Viterale, 32 anni, associazione Connect ed ex sindaco di Rofrano - Sono
queste le leve irrinunciabili per dare voce al nostro territorio, in
tutto il mondo. Rofrano, inspiegabilmente, è stata estromessa dalla
Strategia Nazionale per le aree interne, nell’indifferenza di gran parte
degli attori politici locali. Un triste e grottesco paradosso, per una
Comunità che merita ben altre prerogative e attenzioni. Ricerchiamo e
sperimentiamo, così, antidoti contro la piaga dello spopolamento, a
partire dalle persone, dalle singole coscienze e dalla loro azione,
individuando e realizzando un modello di bio-turismo, suscettibile di
essere replicato, fondato sulle relazioni umane e sulla valorizzazione
del patrimonio immobiliare sottoutilizzato, secondo la logica
dell’albergo diffuso».
«Ce l’abbiamo fatta, anche questa volta. - ha aggiunto Enrico
Elefante, 29 anni, associazione Connect, project manager e facilitatore
- Ottenere l’approvazione di un progetto, che sposa ed attua una visione
di sviluppo locale richiede competenza e sinergia. Ancora una volta, la
presenza dei giovani volontari, pronti a scatenare creatività e
innovazione, contribuisce ad accendere le idee e la voglia di crescere e
vivere in questo caro angolo di mondo. L’impatto, in termini culturali,
sociali, umani ed anche economici è notevole, ve lo posso assicurare».
E Ana Jovanovic, 31 anni, presidente di
Osmeh, project manager e facilitatrice ha concluso: «L’associazione
Osmeh è il partner serbo di questa splendida iniziativa, al pari degli
albanesi di Beyond barriers, dei portoghesi di Geoclube e dei croati di
Mladi za Marof. Sono fiera di aver contribuito, negli anni, a dimostrare
che anche un piccolo centro come Rofrano può offrire opportunità ai
giovani europei, raccontandosi al di la dei suoi angusti confini ed
ergendosi ad agorà continentale e fucina di idee. Rofrano è stato ed è
un laboratorio di confronto e di pace per i giovani balcanici, capaci di
sconfiggere i fantasmi della guerra».
link: /it/25_06_2015_cilento_centro_dell_europa_35_giovani_a_rofrano_per_parlare_di_sviluppo_rurale_30801.html#.VY2GoEZYzQe
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