Gragnano: Un altro tecnico in giunta,
De Rosa sostituito da Bernardo
De Rosa: «I modi e i tempi della
revoca li ritengo assolutamente errati ed inappropriati»
Il sindaco
Cimmino ha revocato Francescopaolo De Rosa dal suo incarico e, salvo colpi di
scena, sarà sostituito dall’ingegnere Michele Bernardo, proveniente da “Gragnano
Insieme”, stesso gruppo politico dell’ormai ex assessore alle politiche del
lavoro. Praticamente un rimpasto in un bicchier d’acqua e chi parlava del cambio
di più assessori si è trovato a dover commentare un mini rimpasto, o meglio, un
vero e proprio rimpasto ad personam che finora ha colpito solo De Rosa, reo,
secondo le malelingue bene informate, soprattutto di non aver sostenuto, alle
regionali, il candidato indicato da un ordine di scuderia della propria
maggioranza. Una strategia elettorale quella del De Rosa, sempre che i rumors
saranno confermati, che gli è costata la poltrona da assessore, occupata
presumibilmente da Bernardo, fino a qualche tempo fa suo fidato alleato nel
gruppo di “Gragnano insieme”. Una scelta, quella di revocare l’incarico ad una sola
testa, che potrebbe costare caro alla stessa amministrazione, che si inserirebbe
un nuovo tecnico, il quale dovrebbe occuparsi dei lavori pubblici in un
probabile rimpasto degli incarichi in giunta, ma d’altronde lo farebbe a
discapito di un assessore molto apprezzato da una parte consistente della
cittadinanza. De Rosa in questi mesi ha aperto le porte del municipio ai cittadini,
che hanno trovato in lui la novità di un’amministrazione più disponibile alle
loro istanze, un esempio raro dalle parti di via Vittorio Veneto. Importante il
ruolo svolto dal De Rosa anche nella partita per il progetto di inserimento
occupazionale di “Garanzia Giovani”, che peraltro ha visto il comune di
Gragnano come uno dei più attivi in Campania. Di sicuro, dunque, non si
tratterebbe di una bocciatura sull’operato e se, a conferma delle malelingue,
questa revoca avesse delle motivazioni meramente politiche, pardon elettorali,
potrebbe invero trattarsi di un vero e proprio autogol, perché l’ingresso del Bernardo potrebbe ridurre una
già delicata stabilità politica all’interno della maggioranza consiliare. Una
situazione che se letta dall’esterno potrebbe sembrare molto meno drastica di
quello che sembra: un esponente della stessa compagine politica, “Gragnano
insieme”, che ne sostituisce un altro, farebbe in effetti presupporre ad un
premeditato e condiviso cambio di poltrone. In realtà è tutt’altro che così, lo
strappo è stato forte, anzi fortissimo e basta leggere le parole dello stesso De Rosa per capirlo:
«Fino alle ore 10.30 di domenica 21 Giugno scorso Paolo Cimmino, nonostante i
nostri quotidiani incontri presso la sede comunale, mai mi aveva fatto menzione
della urgente necessità di una rivisitazione dell’assetto giuntale. Appresa la
sua volontà di revocarmi in favore di un altro membro della lista “Gragnano
Insieme” di cui sono stato presentatore per la competizione elettorale
amministrativa del 2014, sono scattati in me due moti: la delusione personale e
al contempo l’orgoglio per aver messo al servizio della collettività una
professionalità diversa dalla mia, di cui l’attuale amministrazione riconosce
di non poter fare a meno. Detto ciò, i modi e i tempi della decisione li
ritengo assolutamente errati ed inappropriati. Sembra che chi ha architettato
tale incomprensibile rimpasto ad personam, pur avendo alle spalle una carriera
politica ultraventennale, non abbia affatto preso in considerazione lo
spartiacque del 26 Giugno 2015, data in cui la Corte di Appello di Napoli è
chiamata ad esprimersi sull’ineleggibilità del Cimmino». Lo strappo, anche se
negli ultimi giorni era nell’aria, ha lasciato perplessi molti cittadini, a
cominciare, ovviamente, dagli stessi simpatizzanti di “Gragnano insieme” che,
sull’omonimo gruppo fb, hanno scritto numerosi commenti di solidarietà
indirizzati al De Rosa. A dire il vero girerebbe anche un’altra versione dei
fatti, più formale e politicamente meno inciuciona: il mini rimpasto sarebbe
motivato, in realtà, dalla necessità di inserire un nuovo e più forte tecnico,
in attesa di una molto probabile sentenza di ineleggibilità del sindaco che
spingerebbe Gragnano sull’orlo di una impasse di potere, la quale
necessiterebbe della guida forte di uno staff di tecnici, guidati dal
vicesindaco Vitale. In ogni caso se il verdetto di ineleggibilità, sancito in
primo grado, venisse confermato, alla rinnovata giunta resterebbero poco più di
sei o sette mesi, al netto delle vacanze estive, prima del ritorno alle urne.
In questo breve lasso di tempo il pur capace nuovo assessore ai lavori pubblici
poco potrebbe fare, salvo l’uso di bacchette magiche. Questa seconda versione
sembrerebbe più logica ma meno realistica, come lascia intendere lo stesso De
Rosa: «Vista la necessità di ricorrere alle competenze della persona che poi mi
ha sostituito, ho suggerito al Cimmino di creare ad hoc lo staff del sindaco
tenuto conto che una sua eventuale decadenza non avrebbe inficiato l’organo
dello Staff come nei fatti già avviene nel Comune di Salerno in cui, benché De
Luca sia decaduto da Sindaco, i membri dello staff da lui nominato sono ancora
pienamente operativi. Anche questa soluzione, però, mi è stata respinta. Chiedo
a voi cittadini ed elettori: cosa avreste pensato al mio posto ? I Gragnanesi
hanno bisogno urgente della competenza tecnica del neoassessore o la cerchia
ristretta dei politici ultraventennali che oggi guida l’amministrazione di
Gragnano ha bisogno di liberarsi di Francesco De Rosa ? Io ho la mia risposta,
voi scegliete la vostra…». Altra questione che potrebbe aprirsi, infine, è
quella che concerne il presunto conflitto di interessi che coinvolgerebbe il
nuovo assessore Bernardo. La moglie del Bernardo è infatti G.G. ingegnere
presso l’azienda edile Edil Gue.So., azienda attualmente in controversia
con il comune di Gragnano per l’annosa questione inerente il progetto della
villa comunale nell’area dell’ex scalo ferroviario, i cui lavori sono stati
sospesi per problemi burocratici. Il comune di Gragnano è stato condannato in
primo grado al pagamento di 135 mila euro in favore della Edil Gue.So. azienda
in cui la G.G. non sarebbe una semplice impiegata, trattandosi infatti dell’azienda
di famiglia. Non sarebbero da escludersi
profili di conflitto d’interesse, considerando che si avrebbe un
soggetto cotitolare di un’azienda edile in controversia giudiziale con lo
stesso comune di cui il congiunto è assessore ai lavori pubblici, ma questa è
un’altra storia…forse.
carmine iovine
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