martedì 26 gennaio 2016

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10450 presentata da VOZZA SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19930203

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_10450_11

Al Ministro dell'interno. - Per conoscere - premesso che: la situazione di illegalita' e corruzione nel comune di Gragnano, e' arrivata ormai a livelli insostenibili; ultimamente con provvedimento della Procura per reati che vanno dalla truffa aggravata, all'abuso d'ufficio, al falso eccetera sono stati rinviati a giudizio ben 13 tra vecchi e nuovi amministratori (tra cui l'ex Senatore Patriarca e l'attuale Presidente della Provincia di Napoli Zagaroli), insieme ad alcuni imprenditori e tecnici, in relazione alla costruzione di una scuola media realizzata in localita' parco Imperiale (Gragnano); nella richiesta di rinvio a giudizio si afferma che componenti della giunta municipale di Gragnano in concorso con gli imprenditori Apreda, vincitori dell'appalto e soci dell'ex senatore Patriarca (gia' sindaco di Gragnano e attuale consigliere comunale) abusavano del loro ufficio in piu' atti e in esecuzione di un disegno criminoso al fine di arrecare indebito vantaggio patrimoniale agli Apreda e allo stesso Patriarca; su altri episodi come quello relativo all'appalto per la costruzione di 96 alloggi (L. 219) per un importo di circa 11 miliardi, vi sarebbe ancora un contenzioso aperto per 2 miliardi; l'appalto affidato al Consorzio (COPI) Passarelli-IMEC (l'uno congiunto del Patriarca e l'altro socio, cosi' come viene affermato nella richiesta di rinvio a giuduzio n. 14827/R/91), avrebbe visto lievitare enormemente i costi dell'intervento da 7 a 11 miliardi con il ricorso ad un lodo arbitrale a cui ha fatto riscontro l'assoluta inerzia difensiva del comune di Gragnano che ha evidenziato in questo modo la volonta' di voler soccombere; risulta inoltre che alcuni consiglieri sono incompatibili perche' in rapporti d'affari con il comune quali costruttori, progettisti, nonche' beneficiari di contributi previsti dalla legge n. 219, tutto cio' in netto contrasto con quanto previsto dall'articolo 5 della legge n. 32 del 1992; il comune di Gragnano, come risulta chiaro da questi e da altri episodi, e' stato male amministrato per anni con forte sperpero di denaro pubblico determinando gia' da tempo il dissesto finanziario; la citta' di Gragnano sta vivendo una crisi acutissima sul terreno economico-sociale ed e' soffocata dal rapporto stretto che si e' realizzato tra camorra e uomini politici locali -: se risultino in corso altre inchieste da parte della Magistratura; perche' da tempo amministratori e consiglieri, incompatibili in base all'articolo 5 della legge n. 32 del 1992, non siano stati dichiarati decaduti; se non ritenga, visto i fatti gia' noti per il positivo lavoro svolto dalla Magistratura, e per i legami che sono emersi in altre inchieste come quella relativa all'USL 35 tra esponenti politici di Gragnano e la camorra (e' il caso dell'ex senatore Patriarca e dell'ex vice sindaco F. Scignano, costretto alle dimissioni dal Consiglio comunale e attualmente ancora latitante), che sussistano i motivi per sciogliere il comune di Gragnano in base alla legge n. 221 del 22 luglio 1991. (4-10450)

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