domenica 31 gennaio 2016

Valle dei Mulini è emergenza inquinamento: scarichi fognari, discariche di amianto e carogne di animali

Gragnano, Legambiente: “Valle dei Mulini, è emergenza inquinamento”(Video) Valle dei Mulini è emergenza inquinamento: scarichi fognari, discariche di amianto e carogne di animali Gragnano 30 gennaio 2016 Individuata una vera e propria discarica, costituita da sversamenti di rifiuti di ogni tipo. Una stagione con scarse piogge ha fatto retrocedere la fitta vegetazione riportando alla luce una unica immensa discarica che va dall’ingresso della Valle al borgo medievale di Castello. Dalle 8.30 alle 13.00 un gruppo di volontari ha effettuato il recupero di una parte dei rifiuti: depositi di amianto, pneumatici, pezzi di asfalto, materiale di risulta edile, carrozzeria di auto, televisori, cassette di plastica. I rifiuti sono stati raccolti tra rovi e fitta vegetazione, accumulati e poi tirati su a mano con l’ausilio di corde. Raccolti circa quindici sacchi neri di materiale indifferenziato, otto pneumatici, un monitor a tubo catodico e quattro carogne di ovini avvolte all’interno di sacchi di plastica. Allertati la polizia municipale e l’Asl, accorsi sul posto per accertamenti. La nostra associazione, il circolo Legambiente Woodwardia, dal 2011, anno della sua costituzione, svolge attività di promozione e tutela della Valle dei Mulini. Supportati dal comitato di cittadini ed associazioni “Gli Amici della Valle dei Mulini” – di cui facciamo parte – abbiamo organizzato diverse attività di pulizia e sensibilizzazione della cittadinanza. Ricordiamo le ultime due edizioni della campagna “Puliamo il Mondo” 2014 e 2015 a cui hanno partecipato centinaia di volontari. La Valle dei Mulini rappresenta un patrimonio straordinario dal punto di vista storico-archeologico e naturalistico per l’intero comprensorio. Siamo convinti che attraverso l’impegno di tutti si possa giungere alla riqualificazione del luogo. Una prova del fatto che questa nostra convinzione non sia un’utopia è ad esempio il progetto di restauro di uno degli antichi mulini, affidato in comodato d’uso al centro di cultura “Alfonso Maria Di Nola”. Tale progetto è attualmente in corso d’opera e vede la partecipazione attiva di numerosi cittadini volontari. Negli ultimi tempi abbiamo dunque partecipato al nascere di una volontà collettiva intenzionata a recuperare l’area ed il suo valore. Ciò premesso, CONSIDERATA l’incredibile situazione degli sversamenti di rifiuti osservata oggi, CONSIDERATA la presenza di almeno sette scarichi fognari provenienti dalle frazioni alte e che attualmente sversano nel torrente Vernotico RITENIAMO che si è dinanzi ad una gravissima EMERGENZA ambientale, di livello e portata nazionale. Con rammarico constatiamo che il nostro impegno per il recupero della Valle risulterà vano in assenza di una BONIFICA completa e permanente dell’area. CHIEDIAMO pertanto l’intervento della Regione Campania e del Ministero dell’Ambiente al fine di risolvere tale problematica.
COMUNICATO DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE WOODWARDIA

martedì 26 gennaio 2016

Inquinamento marino: è ancora allarme plastica negli oceani. Secondo nuove stime, infatti, tra 35 anni gli oceani potrebbero contenere addirittura più bottiglie di plastica che pesci. L’allarme è lanciato da uno studio intitolato “The New Plastics Economy: Rethinking the future of plastics”, realizzato dal World Economic Forum in collaborazione con la Ellen MacArthur Foundation. Le proiezioni non lasciano scampo: entro il 2050 gli oceani accoglieranno più plastica che pesci. Il bello è che circa il 32% degli oggetti di plastica a livello globale sfugge ai sistemi di raccolta e viene abbandonato in natura. Un mare di spazzatura, insomma, che inonderà la Terra e non darà futuro alle catene alimentari degli oceani di tutto il mondo, che sono già da tempo a rischio crollo a causa delle emissioni di gas serra, della pesca intensiva e dell'inquinamento localizzato. Già ora, gli oceani contengono oltre 165 milioni di tonnellate di plastica, per cui, se entro il 2025 non verranno attuate strategie efficaci contro l’inquinamento marino, gli oceani conterranno 1,1 tonnellate di plastica ogni 3 tonnellate di pesce fino ad arrivare al sorpasso della plastica sui pesci. Lo studio ha analizzato il ciclo di vita della plastica scoprendo che ogni anno il 95% del packaging non viene recuperato dopo un primo breve utilizzo. È ovvio e scontato che questo “non” riciclo della plastica porta a perdite economiche, stimate tra gli 80 e i 120 miliardi di dollari all’anno. Ogni anno, almeno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani. Cosa fare allora? “Occorre rivoluzionare l’industria della plastica. Il primo passo è modificare l’iter della plastica nelle nostre economie”, sostiene Dominic Waughray del World Economic Forum. Basti pensare che ad oggi soltanto il 14% degli imballaggi in plastica viene recuperato e avviato al riciclo. Si tratta di una percentuale molto bassa rispetto al tasso di riciclo della carta (a quota 58%) e alla percentuale di recupero di ferro e acciaio, compresa tra il 70 e il 90% E noi come possiamo contribuire? Non dimenticate mai di eseguire un corretto smaltimento dei rifiuti che producete in casa e ovunque voi siate. Molti dei rifiuti presenti in mare vengono proprio dai tombini e dalle fognature delle città. Limitate il consumo di plastica, prediligendo l’utilizzo di materiali biodegradabili, borse riutilizzabili di stoffa o di carta. Utilizzate sempre gli oggetti riutilizzabili e riciclati, mai gli articoli usa e getta. Se possedete una barca, scegliete di sostenere porti rispettosi dell'ambiente e segnalate eventuali discariche abusive alle autorità competenti. Donate anche parte del vostro tempo alla pulizia di mari e delle spiagge e sensibilizzate i vostri figli e chi ci sta intorno. di Germana Carillo FONTE: http://www.greenme.it

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10450 presentata da VOZZA SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19930203

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_10450_11

Al Ministro dell'interno. - Per conoscere - premesso che: la situazione di illegalita' e corruzione nel comune di Gragnano, e' arrivata ormai a livelli insostenibili; ultimamente con provvedimento della Procura per reati che vanno dalla truffa aggravata, all'abuso d'ufficio, al falso eccetera sono stati rinviati a giudizio ben 13 tra vecchi e nuovi amministratori (tra cui l'ex Senatore Patriarca e l'attuale Presidente della Provincia di Napoli Zagaroli), insieme ad alcuni imprenditori e tecnici, in relazione alla costruzione di una scuola media realizzata in localita' parco Imperiale (Gragnano); nella richiesta di rinvio a giudizio si afferma che componenti della giunta municipale di Gragnano in concorso con gli imprenditori Apreda, vincitori dell'appalto e soci dell'ex senatore Patriarca (gia' sindaco di Gragnano e attuale consigliere comunale) abusavano del loro ufficio in piu' atti e in esecuzione di un disegno criminoso al fine di arrecare indebito vantaggio patrimoniale agli Apreda e allo stesso Patriarca; su altri episodi come quello relativo all'appalto per la costruzione di 96 alloggi (L. 219) per un importo di circa 11 miliardi, vi sarebbe ancora un contenzioso aperto per 2 miliardi; l'appalto affidato al Consorzio (COPI) Passarelli-IMEC (l'uno congiunto del Patriarca e l'altro socio, cosi' come viene affermato nella richiesta di rinvio a giuduzio n. 14827/R/91), avrebbe visto lievitare enormemente i costi dell'intervento da 7 a 11 miliardi con il ricorso ad un lodo arbitrale a cui ha fatto riscontro l'assoluta inerzia difensiva del comune di Gragnano che ha evidenziato in questo modo la volonta' di voler soccombere; risulta inoltre che alcuni consiglieri sono incompatibili perche' in rapporti d'affari con il comune quali costruttori, progettisti, nonche' beneficiari di contributi previsti dalla legge n. 219, tutto cio' in netto contrasto con quanto previsto dall'articolo 5 della legge n. 32 del 1992; il comune di Gragnano, come risulta chiaro da questi e da altri episodi, e' stato male amministrato per anni con forte sperpero di denaro pubblico determinando gia' da tempo il dissesto finanziario; la citta' di Gragnano sta vivendo una crisi acutissima sul terreno economico-sociale ed e' soffocata dal rapporto stretto che si e' realizzato tra camorra e uomini politici locali -: se risultino in corso altre inchieste da parte della Magistratura; perche' da tempo amministratori e consiglieri, incompatibili in base all'articolo 5 della legge n. 32 del 1992, non siano stati dichiarati decaduti; se non ritenga, visto i fatti gia' noti per il positivo lavoro svolto dalla Magistratura, e per i legami che sono emersi in altre inchieste come quella relativa all'USL 35 tra esponenti politici di Gragnano e la camorra (e' il caso dell'ex senatore Patriarca e dell'ex vice sindaco F. Scignano, costretto alle dimissioni dal Consiglio comunale e attualmente ancora latitante), che sussistano i motivi per sciogliere il comune di Gragnano in base alla legge n. 221 del 22 luglio 1991. (4-10450)